Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) esprime piena soddisfazione riguardo l’esito della protesta del 23 marzo contro i nuovi tagli nel settore scolastico. Molti, anzi moltissimi, gli studenti che hanno risposto alla mobilitazione del SISA: essi non sono più disposti a vedere subordinato il proprio diritto allo studio alle volontà di risparmio delle autorità politiche ticinesi.
Queste, limitate in una visione risparmistica di corto periodo, non sono in grado di assolvere il proprio compito, ossia di progettare il futuro del paese. Per assicurare il rilancio economico e sociale di cui il Ticino ha più che mai bisogno, occorre investire nell’unica vera risorsa di cui esso dispone: i suoi cervelli. La scuola pubblica, che rappresenta la struttura chiave per lo sviluppo e il consolidamento di questa risorsa, dovrebbe quindi essere oggetto di ampi investimenti e non di ottusi risparmi.
Le studentesse e gli studenti ticinesi, scesi in piazza a fianco dei propri docenti, hanno oggi mostrato la propria determinazione nel voler lottare per ottenere un’#altrascuola: una determinazione che non ha visto nella giornata di oggi il proprio punto d’arrivo, bensì quello di partenza: verso una stagione che, se sarà necessario, non ci vedrà nel ruolo di spettatori passivi dello smantellamento del nostro futuro. La mobilitazione non si ferma!