Il Sindacato Indipendente degli Studenti e degli Apprendisti (SISA) ha preso atto con soddisfazione del progetto “Obiettivo 95%” elaborato dal DECS, che riprende una proposta da noi avanzata già due anni fa (leggi qui) e che ricalca in larga parte la proposta contenuta in una mozione presentata lo scorso anno dal deputato Massimiliano Ay (PC). Tale progetto mira combattere l’abbandono scolastico giovanile attraverso l’inserimento dell’obbligo formativo fino a 18 anni.
Da diverso tempo il sindacato studentesco denuncia la situazione critica che colpisce una fascia sempre maggiore della popolazione giovanile ticinese. Il dato allarmante è l’enorme crescita del numero di giovani in assistenza e senza un’occupazione: i casi di assistenza o disoccupazione giovanile sono infatti cresciuti del 50% negli ultimi 6 anni e il rischio di cadere in questo circolo vizioso tocca maggiormente i giovani che non hanno ottenuto un diploma di grado secondario.
Il SISA prende atto della scelta semantica del DECS di chiamare l’obbligo di studio fino alla maggior età obbligo “formativo” anziché “scolastico”, rimane tuttavia una certa perplessità circa i percorsi formativi che il concetto di obbligo formativo comprende. Oltre alla frequenza di una scuola post obbligatoria, a tempo pieno o per apprendisti, potranno essere infatti intrapresi altri tipi di attività formative, che però non garantiscono l’ottenimento di un diploma di grado post-obbligatorio. Il carattere generale del concetto rischia di rendere inefficace la misura (senza un titolo formativo non si dispone infatti di un diploma “spendibile” sul mercato del lavoro), che potrebbe dunque non essere realmente incisiva nella risoluzione del problema giovanile presentato precedentemente.
Se si ritiene sicuramente soddisfatto del primo passo intrapreso dal DECS per contrastare l’abbandono scolastico, il sindacato studentesco sottolinea quindi a maggior ragione la necessità di estendere l’obbligatorietà scolastica fino all’ottenimento di un diploma di grado secondario superiore.