Nonostante le richieste contenute nella risoluzione pubblicata in data 2 aprile 2020, ancora nessuna iniziativa di carattere economico è stata messa in atto per sostenere gli studenti e le loro famiglie. Per tutelare il diritto allo studio e quindi assicurarsi che nessuno studente debba rinunciare ai propri studi a causa delle ristrettezze economiche causate dalla crisi, il Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti (SISA) ha lanciato una petizione online indirizzata al Consiglio di Stato ticinese.
L’attuale crisi sanitaria ha avuto e continua ad avere tutt’ora un forte impatto sulla vita dei cittadini che hanno dovuto confrontarsi con nuovi limiti e restrizioni e hanno perciò dovuto cambiare le loro abitudini sul piano sociale. Al contempo però gli effetti della pandemia si sono ripercossi anche sul piano economico. Come ormai sappiamo, diversi settori si sono dovuti fermare completamente per evitare l’aumento dei contagi. Per contenere le conseguenze negative date da questa situazione lo Stato ha già messo a disposizione di diverse categorie della popolazione degli aiuti mirati, dimenticandosi però delle studentesse e degli studenti.
La crisi economica infatti non colpisce solo i lavoratori o i titolari di piccole e medie imprese, bensì anche tutte le studentesse e gli studenti. Ci teniamo a ricordare infatti che ¾ degli studenti universitari sono costretti a lavorare à côté degli studi per riuscire a far fronte a tutte le proprie spese (affitto, cibo, cassa malati, abbonamenti di telefonia, ecc.). A causa del lockdown però mentre la loro attività lavorativa cessava le spese da affrontare sono rimaste le medesime nonostante spesso, come è il caso per le rette universitarie, molti dei servizi per cui hanno pagato sono stati limitati o sospesi. Gli studenti del grado terziario finora non hanno ricevuto alcun aiuto finanziario straordinario, la retta semestrale già versata non gli è stata restituita e non è stata annullata la richiesta di rimborso dei prestiti di studio. Il governo deve intervenire per sostenerli anche sul piano finanziario!
Non è però solo il portafoglio degli studenti universitari ad essere toccato: i liceali che hanno dovuto annullare le proprie gite di maturità non hanno ancora ricevuto nessun rimborso, così come gli studenti e gli apprendisti titolari di un abbonamento per il trasporto pubblico reso inutile dalla quarantena. Un rimborso di queste spese non solo sarebbe corretto visto che ad esse non è corrisposto un servizio, ma darebbe anche una boccata d’aria alle famiglie ticinesi toccate dalla riduzione del proprio reddito o in certi casi addirittura da un licenziamento.
Data la situazione straordinaria in cui stiamo vivendo, non potremo recarci nelle scuole per raccogliere le firme delle studentesse e degli studenti, ma invitiamo fin da subito chiunque condivida le nostre posizioni e voglia difendere il diritto allo studio anche in questa situazione straordinaria a sottoscrivere la nostra petizione online.