La recente decisione del DECS di annullare le prove orali degli esami è accolta con soddisfazione dal Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA). Lo stesso sindacato studentesco rivendicava infatti sin da inizio aprile l’annullamento delle prove di esame qualora la situazione non si fosse normalizzata nel breve periodo.
La scelta intrapresa dal Dipartimento risponde ad una situazione particolare che non permette il normale apprendimento e lo studio degli argomenti d’esame: l’insegnamento a distanza si è dimostrato tutt’altro che democratico e ha messo in luce una situazione già da tempo denunciata dal sindacato, in cui le origini socio-economiche delle studentesse e degli studenti condizionano in maniera determinante i loro “risultati” scolastici. Se dal profilo sanitario la pandemia sembra dunque colpire indistintamente tutte le classi sociali, dal profilo scolastico ed economico l’attuale situazione sanitaria colpisce con maggior forza le fasce deboli della popolazione.
Questo fenomeno si ripercuote asimmetricamente sul corpo studentesco ed è dunque una pura illusione credere che si possano fare degli esami di maturità senza tenere conto di questa realtà. A corroborare questa posizione troviamo un interessantissimo sondaggio svolto dal Comitato studentesco del Liceo di Bellinzona, in cui vengono evidenziati con chiarezza gli squilibri emersi da questa situazione: il 17,5% del corpo studentesco non ha uno spazio idoneo per dedicarsi agli studi, il 21,8% non riesce ad avere un ambiente silenzioso e proficuo per l’insegnamento a distanza, uno studente su dieci non ha gli strumenti informatici necessari, uno studente su quattro sostiene di avere una situazione famigliare che impedisce di seguire con regolarità l’insegnamento a distanza (!).
Ci fa dunque sorridere (ma anche preoccupare) la semplicità con cui i Giovani liberali radicali ticinesi (GLRT) hanno dipinto lo scenario formativo attuale: dovrebbero rendersi conto che non tutti godono degli stessi agi a cui sono abituati grazie alla loro spesso privilegiata condizione sociale! Ma, come abbiamo visto anche in occasione dei tagli alle borse di studio, i giovani liberali non hanno una indole particolarmente democratica per quanto riguarda la scuola e il diritto allo studio… Osiamo solo immaginare cosa avrebbe detto Stefano Franscini di fronte a queste dichiarazioni!
Per quanto riguarda in modo particolare i maturandi, secondo il sondaggio del comitato studentesco del LiBe più della metà degli studenti sostiene di non avere tempo a sufficienza per prepararsi agli esami oltre alle settimanali lezioni in rete. In questo scenario appare quindi del tutto folle pensare di poter svolgere anche gli esami scritti come se nulla fosse successo: il sindacato studentesco invita pertanto il Consiglio Federale a seguire l’esempio del DECS e ad annullare anche le prove d’esame scritte. Per ovviare ai problemi di incertezza formativa che affliggono il corpo studentesco, il SISA invita inoltre a rilasciare d’ufficio gli attestati di maturità a tutte/i le/i liceali iscritti, così come rivendicato in una nostra risoluzione del 2 aprile inviata alle autorità cantonali e federali.
È poco proponibile sottoporre degli esami agli studenti i quali queste settimane di crisi sono stati abbandonati a se stessi a seguire delle lezioni a distanza scarsissime…
Non siamo per niente pronti ad affrontare questi esami e non capisco perché, in una situazione delicata come questa, nella quale si parla comunque di vita e morte (di familiari), bisogna svolgere questi esami…