Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) ha consegnato in data odierna la petizione intitolata “Il Governo intervenga per sostenere finanziariamente gli studenti in difficoltà” corroborata da circa 500 firme.
La pandemia ha colpito duramente anche gli studenti: come riporta la RTS, il 60% dei “lavoretti” studenteschi sono stati soppressi durante la crisi e nelle università romande sono raddoppiate le richieste di aiuti finanziari da parte di studenti in difficoltà. La situazione delle studentesse e degli studenti non può che aggravarsi con il tempo, infatti l’interruzione della carriera universitaria e professionale a causa di una condizione finanziaria più fragile, diventa facilmente un fattore di precarizzazione dei giovani ticinesi: la sospensione del percorso accademico può tradursi in un indebolimento dello statuto dei giovani nel mercato del lavoro e portare ad un aumento della disoccupazione e assistenza giovanile (peraltro in aumento tra gli under 25). Il Cantone deve fare la sua parte: vanno creati degli aiuti straordinari a cui accedere in tempi rapidi e va condonato il debito studentesco che grava sui neo-laureati. Occorre anche un sostegno alle famiglie con figli agli studi, colpite dalla riduzione del reddito a causa del lavoro ridotto (che dà accesso unicamente al 80% del salario) e in certi casi anche da licenziamento: vanno rimborsate rette scolastiche e universitarie, abbonamenti dei trasporti pubblici e gite scolastiche.
La petizione ha già sortito qualche effetto: le gite di maturità sono state rimborsate, ma mancano ancora aiuti finanziari per gli studenti universitari. Ci aspettiamo dunque che il Consiglio di Stato agisca al più presto in tal senso!