Il Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti (SISA) ha consegnato in data odierna la petizione “Pandemia e difficoltà scolastiche: sosteniamo il corpo studentesco!”, indirizzata al Governo ticinese e corroborata da più di 1000 firme!
La pandemia ha profondamente modificato le modalità di fare scuola delle studentesse e degli studenti ticinesi: a causa delle molte quarantene sia singole che di classe, l’accesso all’istruzione è diventato sempre più difficoltoso e la qualità dell’apprendimento è notevolmente peggiorata. Inoltre, le lacune accumulate durante il periodo di insegnamento a distanza unitamente ai problemi di ansia e depressione crescenti non hanno fatto altro che accrescere le preoccupazioni del corpo studentesco circa la buona riuscita dell’anno scolastico.
Al momento non sono disponibili delle lezioni pubbliche e gratuite appositamente dedicate al recupero delle materie scolastiche, contribuendo ad aumentare le discriminazioni già esistenti tra gli studenti delle classi più abbienti, che possono ricorrere a momenti di aiuto allo studio privati e a pagamento, e quelli delle classi più popolari che si ritrovano a non poter accedere agli aiuti di cui necessitano. Seppure esistano al momento degli “sportelli” di sostegno per poche materie in alcune sedi, questi non sono sufficienti per rispondere ai bisogni degli studenti che meritano dei momenti appositamente studiati e dedicati all’esercizio del recupero e del sostegno allo studio. In questo senso, lo sforzo fatto da parte di alcuni docenti per garantire dei momenti di sostegno e recupero allo studio è lodevole, tuttavia è inaccettabile che ciò si basi sulla buona volontà dell’insegnante: il sistema scolastico ticinese non deve e non può basarsi sul “volontariato” se vuole garantire una formazione di qualità ed equa per tutte e tutti.
Ad acuire il divario scolastico e i problemi legati allo stress e all’ansia, vi è anche il limite delle bocciature nelle scuole medie superiori e professionali, che rischia di escludere definitivamente gli studenti dal percorso formativo intrapreso anche a causa delle difficoltà generate dalla situazione sanitaria: è inammissibile che il corpo studentesco debba formarsi in un clima di terrore psicologico del genere!
Per sostenere il corpo studentesco ed opporsi alla logica classista e “psichicamente malata” del sistema scolastico ticinese, il SISA, come primo passo verso una scuola diversa, rivendica attraverso questa petizione:
- L’abrogazione del limite delle bocciature dell’anno nel secondario II (licei, SCC e scuole professionali);
- L’introduzione di corsi di recupero pubblici e gratuiti in tutti gli ordini scolastici;
- L’introduzione di una sessione di recupero dell’esame di maturità ad agosto, al fine di recuperare l’eventuale bocciatura.
La scuola non deve essere un luogo di tensione psicologica in cui praticare la selezione sociale, ma deve garantire alle studentesse e agli studenti le condizioni adatte per riuscire nel proprio percorso di crescita formativo e personale. Per raggiungere questo obiettivo occorre agire ora: che il Consiglio di Stato ora faccia la sua parte e intervenga immediatamente!