Lo scorso sabato, 17 ottobre 2020, il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) si è riunito in assemblea generale a Locarno per rinnovare il coordinamento e discutere delle azioni necessarie per far fronte alle preoccupazioni scolastiche e sindacali presenti nell’attuale situazione sanitaria.
In questa occasione il consesso ha eletto quale nuova coordinatrice Sarah Sbabo, studentessa della SUPSI e già membro della segreteria da un anno. Al suo fianco è stato confermato l’attuale coordinatore Rudi Alves, studente all’università di Ginevra. L’assemblea ha inoltre ringraziato vivamente l’uscente coordinatore Zeno Casella, che lascia il coordinamento dopo 5 anni di proficuo lavoro all’interno del sindacato studentesco.
La situazione provocata dalla pandemia ha imposto una profonda riflessione sul futuro del sindacato studentesco e delle esigenze e problematiche che colpiscono il corpo studentesco in questo periodo. In primis si è discusso sulle forme di protesta, d’organizzazione e comunicazione da adottare in questo periodo d’agibilità sindacale ridotta per via delle norme sanitarie. Sul fronte rivendicativo è stata costituita una cellula tematica sulla questione dell’insegnamento a distanza, di modo da elaborare una linea sindacale sul tema per rispondere alle necessità del corpo studentesco. Lo scenario dell’insegnamento ibrido e a distanza, sia per esigenze di carattere sanitario che per pressioni provenienti dal mondo economico, sembra destinato a materializzarsi nel prossimo periodo e sono diverse le reazioni contrarie provenienti dalle studentesse e dagli studenti: la priorità deve essere la difesa della loro salute, dei loro diritti e della qualità dell’insegnamento.
L’assemblea ha pure ratificato il proprio sostegno all’iniziativa popolare “per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico”, in votazione il prossimo 29 novembre: l’impiego di fondi pubblici in investimenti bellici che mettono a repentaglio la pace e impoveriscono i paesi del Sud del mondo è inaccettabile per il SISA, che rivendica invece maggiori investimenti in campi ben più utili e necessari come quello formativo.