Carissime/i,
ringraziamo il compagno Giovanni Galli per le sue giuste osservazioni. All’interno del SISA era in discussione un comunicato stampa dopo aver dovuto ancora una volta leggere le colossali balle di cui i nostri liberi mass-media hanno dato prova, cantando le lodi ad un DECS che di per sè non ha ottenuto niente di quanto docenti e studenti avevano segnalato nella fase di consultazione. Il Gendottone cantonale che esce sui teleschermi tutto bello orgoglioso di quanto da lui ottenuto non è altro che un ulteriore inganno nei confronti della popolazione che il concordato Harmos lo conosce solo per sentito dire. Per Gendotti e il suo partitone – che certo non naviga in ottime acque dopo le recenti vicende – è arrivata una buona notizia da strumentalizzare a fini elettorali, facendo credere a chi non è addentro ai lavori di aver difeso la scuola ticinese con successo.
Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) che aveva a suo tempo aspramente contestato il concordato Harmos riguardante l’armonizzazione a livello federale della scuola dell’obbligo ha preso atto invece con molta preoccupazione dell’esito dell’assemblea della Conferenza svizzera dei direttori della pubblica educazione (CDPE), la quale ha solo in minima parte (dire minima è un eufemismo!) accolto le rivendicazioni degli studenti e dei docenti ticinesi.
Sembra così che la struttura dei 5 anni di scuola elementare e dei 4 anni di scuola media possa essere mantenuta, a titolo eccezionale, nel nostro Cantone. Ciò non toglie che non è stata fatta alcuna seria discussione sull’opportunità di introdurre a scuola elementi aziendali come gli standard formativi e il portfolio delle competenze. Uno degli aspetti quindi più pericolosi della riforma non viene toccato e Gendotti non vi ha opposto alcuna resistenza.
Harmos sarà quindi applicato con tutti i suoi aspetti negativi e profondamente liberisti in tutta la Svizzera, mentre al Ticino in pratica è stato unicamente concesso il contentino della durata delle scuole elementari e medie. In merito alla dispersione scolastica e alla selezione nelle scuole medie in particolare non si è poi fatto alcun passo in avanti. Fare salti di gioia quindi come fanno le Autorità cantonali ci sembra fuori luogo: la scuola pubblica obbligatoria della Confederazione si assoggetta così alle imposizione dell’Unione Europea liberista che il popolo non apprezza.
Saluti sindacali e viva la Repubblica delle Banane
Il coordinatore