Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) ha richiesto già da qualche settimana al Dipartimento dell’Educazione della Cultura e dello Sport (DECS) di intervenire affinchè siano soddisfatte le minime rivendicazioni di spazio avanzate dagli studenti alle loro rispettive Direzioni. Ci risultava infatti che in alcuni licei siano state chiuse delle aule di studio in cui si garantiva un minimo di tranquillità per gli allievi che desiderano prepararsi per dei lavori didattici.
Ieri il Direttore del Liceo di Lugano 1 ha pubblicamente ammesso la gravità della situazione nella sua sede, la quale per altro, come la sezione di Mendrisio del SISA ha documentato, non è diversa dalle condizioni di sovraffollamento del Liceo di Mendrisio. Come è possibile che la città dei casinò, dei congressi di punta e dei parcheggi infiniti, Lugano, non sia in grado di trovare una sistemazione adeguata per i propri giovani? E lo stesso DECS quali soluzioni propone per far fronte a questa situazione che potrebbe in futuro – se non già adesso – compromettere anche l’offerta didattica?
Ci distanziamo nel modo più assoluto dalla proposta dei giovani UDC di sgomberare il CSA Il Molino per far posto al liceo: la soluzione non sta nel sottrarre spazio ai giovani per darlo ad altri giovani, ma di moltiplicarlo! Il CSA Il Molino svolge un’importante funzione culturale e sociale a favore della gioventù e non si tocca: a Lugano vi sono sicuramente decine di spazi vuoti (in attesa, come sempre, di operazione speculative) è in questa direzione che occorre muoversi!
Gli studenti della vicina Italia, in condizioni simili, avrebbero già occupato le proprie scuole pretendendo da parte dell’Autorità competente risposte chiare e un’attenzione maggiore a queste problematiche che non nascono certo da un giorno all’altro. Che pure in Ticino il sindacato studentesco debba agire in questo modo?