A seguito dei vari cambiamenti concernenti il mondo della scuola causati dall’attuale crisi sanitaria, il SISA si era espresso in data 3 aprile con una risoluzione volta a sottolineare i problemi che le nuove modalità di scuola a distanza potevano sollevare e proponendo una serie di 10 rivendicazioni aventi lo scopo di tutelare gli studenti e il diritto allo studio anche in questa situazione di crisi.
È giunta nelle ultime ore la notizia che il DECS (Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport) ha elaborato e diffuso delle nuove direttive concernenti la conclusione dell’anno scolastico 2019/2020. A seguito della diffusione del suddetto documento, che poteva forse essere elaborato con maggior tempestività per semplificare il lavoro di studenti e docenti, il SISA ha preso atto con soddisfazione che il DECS ha integrato nelle nuove direttive ben cinque delle rivendicazioni presentate nella risoluzione. Nello specifico, il DECS ha decretato:
- La validità integrale dell’anno scolastico 2019/2020;
- La sospensione delle verifiche e delle valutazioni sommative per tutta la durata della quarantena;
- Il rallentamento dei ritmi scolastici: si tenderà a consolidare le conoscenze già acquisite durante il resto dell’anno e nei licei le videoconferenze saranno limitate a una alla settimana;
- La garanzia di contatti regolari tra studenti e docenti, con una maggiore attenzione ai casi più difficili e a rischio
- La sospensione per quest’anno scolastico del limite al numero delle bocciature nelle scuole medie superiori e in quelle professionali.
Soddisfatto per questa prima vittoria, il sindacato studentesco attende però ancora dei chiarimenti su alcuni aspetti ancora in discussione come le modalità con le quali verranno svolti gli esami di maturità e le procedure di qualificazione del settore professionale: il trattamento riservato alle scuole professionali risulta, sul piano della formazione pratica e dell’attestazione della stessa, ancora insufficiente. Infatti non è ancora chiaro se per gli stagisti e apprendisti i giorni di confinamento forzato sono da considerare come vacanze oppure vengano conteggiati ai giorni di formazione pratica prevista: occorre assolutamente una direttiva cantonale per evitare che i pochi giorni di vacanza vengano sottratti e per garantire agli studenti del ramo professionale la convalidazione della formazione pratica. Oltre a ciò, rimangono senza risposta varie altre rivendicazioni avanzate dal SISA, concernenti principalmente alcuni aspetti finanziari come il rimborso delle rette universitarie e delle scuole post obbligatorie, così come degli abbonamenti per i trasporti pubblici, e l’introduzione di sussidi mirati per chi beneficia di una borsa di studio ridotta o chi non ne riceve alcuna.