Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) ha preso atto con soddisfazione del lancio del referendum contro la riforma fiscale e sul finanziamento dell’AVS (RFFA) approvata dal Parlamento federale lo scorso settembre. In continuità con le battaglie condotte dal sindacato studentesco contro la Riforma 3 dell’imposizione delle imprese (RIE3) e la riforma fiscale cantonale, anche in quest’occasione ribadiamo la nostra contrarietà ai nuovi ingenti sgravi fiscali a beneficio delle multinazionali e delle fasce più ricche della popolazione.
La RFFA non è altro che la “brutta copia” della RIE3, bocciata in votazione popolare nel febbraio dello scorso anno: sono infatti previste delle nuove super-deduzioni fiscali per le grandi aziende, che provocheranno – se confermate – degli importanti ammanchi nelle casse pubbliche (con le ben note conseguenze). Le perdite fiscali per Confederazione e Cantoni sono stimate a più di 2 miliardi di franchi, ma l’esperienza ci insegna che esse saranno ben maggiori: nel caso della Riforma 2 dell’imposizione delle imprese (approvata in votazione popolare nel 2008), il Consiglio federale aveva previsto un buco di 850 milioni, poi rivelatosi ammontare in realtà a circa 7 miliardi!
Le perdite per le casse pubbliche verrebbero inevitabilmente compensate con nuove riduzioni degli aiuti sociali e nuovi interventi atti a smantellare il servizio pubblico. Per gli studenti ticinesi, ciò significa che le recenti conquiste in materia di borse di studio potrebbero essere rimesse in discussione e che la scuola pubblica potrebbe essere nuovamente sottoposta a tagli dell’offerta formativa, aumenti delle rette, ecc. In poche parole, il regalo multimiliardario che il Governo vorrebbe mettere sotto l’albero ai superricchi del nostro paese si tradurrebbe in nuovi pesanti attacchi al diritto allo studio e al sistema scolastico del nostro Cantone.
Per queste ragioni, il SISA sostiene con convinzione il referendum contro la RFFA e invita tutte le cittadine e tutti i cittadini a non cedere al ricatto escogitato dal Consiglio federale (che vuole legare la questione fiscale a quella pensionistica, benché si tratti di due oggetti completamente differenti e le garanzie circa un rafforzamento dell’AVS siano assai deboli). È inaccettabile che a fronte della grave crisi sociale che colpisce le fasce popolari (specialmente in Ticino) si vadano a concedere dei costosissimi regali natalizi a chi non ne ha nessun bisogno: per garantire allo Stato le risorse necessarie a finanziare le prestazioni sociali e il servizio pubblico occorre firmare il referendum contro la RFFA e respingere alle urne questa iniqua riforma fiscale!