In Ticino, la settimana d’azione nazionale in difesa dell’istruzione si è conclusa oggi con un’ultima azione di protesta a Lugano: su iniziativa del Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA), i liceali del LiLu2 e del LiLu1 hanno messo nuovamente in scena il funerale del diritto allo studio, massacrato dai numerosi tagli nel settore degli aiuti allo studio approvati negli ultimi anni da Governo e Parlamento.
Tali misure d’austerità hanno provocato una drastica diminuzione del numero di studenti e famiglie beneficiarie di una borsa di studio: se nel 2010 veniva accolto il 60% delle domande presentate all’Ufficio degli aiuti allo studio, nel 2015 questo dato era sceso al 45%! Oltre a ciò, va ricordato come dal 2015 gli studenti di Master siano costretti a restituire un terzo della somma ricevuta dal Cantone: con questa misura di risparmio – approvata quasi all’unanimità dal legislativo cantonale – si è quindi deciso di obbligare i neo-diplomati ad entrare nel mondo del lavoro con diverse migliaia di franchi di debito sulle spalle. Alla faccia della lotta all’indebitamento giovanile!
Dopo il flashmob di ieri di fronte alla sede leghista in Via Monte Boglia, l’azione odierna ha quindi ribadito la ferma opposizione degli studenti alle interminabili misure d’austerità imposte loro negli ultimi anni dai partiti di governo. A questo proposito, ci teniamo a rispondere ai curiosi interrogativi del consigliere nazionale Lorenzo Quadri, che non capisce “cosa abbia a che vedere la Lega con gli smantellamenti scolastici”: tralasciando il fatto che le suddette azioni di protesta non riguardassero la riforma “La scuola che verrà” (su cui il SISA si è già espresso in passato in modo molto critico), stupisce vedere come uno dei capoccia del “movimento” non sappia nemmeno che decisioni abbiano preso i suoi rappresentanti in Governo e Parlamento! Questi ultimi hanno infatti promosso e sostenuto i tagli alle borse di studio e le varie misure di risparmio nella scuola, compreso il tentativo di estendere al Bachelor la restituzione forzata di un terzo delle borse di studio (tentativo abortito grazie alla mobilitazione studentesca del settembre 2016). Se c’è qualcuno che non ha studiato è proprio lei, onorevole Quadri!
Post Scriptum: criticare (soprattutto se a sproposito) degli studenti che sacrificano la propria pausa pranzo per partecipare ad un flashmob di protesta non si addice proprio ad una personalità che si è spesa in lungo e in largo in favore di un’iniziativa che voleva (o meglio, diceva di volere) rafforzare la partecipazione politica dei giovani. Ne dobbiamo dedurre che per la Lega quest’ultima può essere solo a senso unico, e che i giovani si possono quindi esprimere unicamente quando sostengono l’azione politica della maggioranza borghese in Governo e Parlamento?