“Anche i giovani del cantone sono a favore della civica”: così titolava sabato la pagina Facebook del comitato per il sì alla modifica di legge in votazione il prossimo 24 settembre. Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA), di fronte ad una simile falsità (che con ogni probabilità verrà reiterata nelle numerose inserzioni a pagamento prenotate dai facoltosi promotori della suddetta riforma), ha ritenuto importante diffondere una chiara e decisa replica.
Perché in effetti no, caro dottor Siccardi, non tutti i giovani ticinesi sono a favore della SUA idea di educazione civica: il SISA in primis, in compagnia di varie altre organizzazione politiche giovanili, da tempo osteggia l’introduzione di una materia a sé stante per trattare questa tematica, a nostro avviso da affrontarsi con un approccio interdisciplinare nell’ambito delle attuali materie umanistiche.
In secondo luogo, perché il Consiglio cantonale dei giovani (CCG), che venerdì si è espresso in favore della riforma in questione, non è affatto un’istituzione rappresentativa della popolazione giovanile ticinese (benché venga spesso presentata come tale): esso non viene nominato da alcun corpo elettorale, ma è composto unicamente da coloro che vi si annunciano. A questo proposito, risultano piuttosto pretestuose le giustificazioni dei membri del comitato organizzativo, che imputano la scarsa partecipazione alla sessione di quest’anno alla presunta carenza nell’insegnamento della civica nelle scuole ticinesi… Come il SISA ha più volte dimostrato, i giovani non sono affatto disinteressati alla politica e sono anzi in grado di mobilitarsi in difesa dei propri diritti, come è stato il caso un anno fa per combattere il paventato taglio alle borse di studio (occasione in cui il CCG ha brillato per la sua assenza…).
Benché l’“indipendente” stampa cantonale abbia ritenuto più corretto informare il pubblico esclusivamente della posizione di uno sparuto plenum di presunti rappresentanti “apolitici” dei giovani ticinesi, agli elettori potrebbe interessare sapere che una parte consistente di questi ultimi ritiene migliore (benché naturalmente perfettibile) l’attuale sistema d’insegnamento della civica rispetto a quello proposto dagli iniziativisti. Raccontiamola giusta: i giovani contro la Legge Siccardi esistono, e non sono certo pochi!