Alptransit: cominciamo bene!

Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) ha preso atto con sconcerto delle modifiche apportate dalle Ferrovie Federali Svizzere (FFS) e dalle Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi (FART) in conseguenza dell’apertura odierna della galleria di base del San Gottardo.

Ancora una volta le aziende del trasporto pubblico, perennemente offuscate da logiche di ottimizzazione dei costi e di massimizzazione dei profitti, hanno dimostrato di aver ben poco a cuore le esigenze e le peculiarità della propria utenza. Completamente incuranti dei disagi che avrebbero provocato ai giovani ticinesi che si trovano Oltralpe per proseguire i propri studi, le FFS e le FART hanno deciso di sopprimere dei collegamenti fondamentali per questi studenti: le corse delle 19.10 da Lugano e delle 18.48 da Locarno della domenica sera, così come quella delle 20.25 da Domodossola, sono infatti massicciamente frequentate da chi si trova a Nord del Gottardo per motivi accademici.

Il SISA non può quindi che sostenere la petizione “Mantenere la qualità attuale dell’offerta ferroviaria sulla linea Locarno-Domodossola” lanciata da alcuni studenti del Locarnese per spingere le FART a ritornare sui propri passi.

Inoltre il sindacato ha deciso di lanciare una petizione “gemella” indirizzata al Gran Consiglio, con la quale richiediamo:

1) che quest’ultimo eserciti maggiore pressione sulle FFS affinché la corsa delle 19.10 da Lugano venga mantenuta anche a seguito dell’apertura di Alptransit;

2) che il Cantone risolva la discriminazione che già oggi colpisce gli studenti del Mendrisiotto (costretti ad acquistare un ulteriore titolo di trasporto per raggiungere la stazione di Lugano) introducendo un biglietto per questa tratta dal costo simbolico di 1.- CHF, riservato ai titolari di un abbonamento Binario 7.

Scarica qui il formulario per firmare la petizione!

4 Comments

  1. Egregio signor Servida,

    la ringraziamo per la sua preziosa segnalazione. In effetti nel formulare la nostra presa di posizione abbiamo presunto fin dall’inizio che sia a Lucerna che a Zurigo esistessero dei collegamenti a cadenza semi-oraria fino quantomeno a mezzanotte (fatto confutato da un’analisi più approfondita degli orari). Come ha suggerito lei, il semplice mantenimento della corsa delle 19.10 da Lugano non sarebbe quindi sufficiente.

    Tuttavia, non possiamo concordare con la sua affermazione per la quale sarebbe tutta la Svizzera a doversi adattare i propri orari in funzione di Alptransit. A nostro parere, sarebbe infatti sufficiente che le FFS prevedessero dei collegamenti supplementari unicamente la domenica sera e solo nella fascia oraria toccata dall’arrivo del treno delle 19.10. Questo non dovrebbe costituire un problema eccessivo per le Ferrovie, in quanto si tratterebbe unicamente di prolungare la cadenza semi-oraria di un’ora (nel caso di Zurigo) o di aggiungere una corsa (nel caso di Lucerna), per di più con la certezza che questi collegamenti supplementari sarebbero certamente molto frequentati (dato il gran numero di studenti ticinesi che settimanalmente ritornano a Sud della Alpi per il weekend).

    Inoltre, ci teniamo a ricordarle che i cittadini svizzeri hanno partecipato essi stessi alla costruzione di Alptransit (la Confederazione ha infatti coperto una parte considerevole del costo dell’opera) e che da qualche anno a questa parte le tariffe dei biglietti e degli abbonamenti sono aumentati sensibilmente (basti pensare alla soppressione della possibilità di rinnovare triennalmente l’abbonamento Metà Prezzo, operazione che permetteva un risparmio del 10% sul prezzo totale). Data questa accresciuta partecipazione finanziaria, riteniamo quindi che ai passeggeri (studenti e non) delle FFS sia dovuto un miglioramento del servizio (senza doversi sobbarcare ulteriori costi, come ad esempio il costo di un biglietto fino a Bellinzona o a Lugano).

    Purtroppo questo sembra corrispondere sempre meno alla logica aziendale delle Ferrovie: a un aumento dei prezzi non dovrebbe necessariamente corrisposto un miglioramento dell’offerta, se questo mette sotto pressione i margini di profitto dell’impresa. Purtroppo, le FFS si stanno sempre più allontanando dalla logica del servizio pubblico mirando a ben altri scopi: deriva che noi intendiamo combattere, anche con azioni come la petizione lanciata ieri!

    Sperando di aver potuto chiarire la nostra posizione, le inviamo i nostri più cordiali saluti, ringraziandola ancora per il suo gradito coinvolgimento.

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